#21 Rocaille newsletter - June 2023
Dolce far niente: con l'avvento dell'estate ode all’ozio, che è un'arte. Dal poeta antiborghese Dylan Thomas al divo pigro Marcello Mastroianni.
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Finalmente estate. Dopo la newsletter vitalistica dello scorso mese, e forse anche un po’ in vista delle vacanze, sentivo la necessità di un tema più statico. In questo momento dell’anno ognuno aspira ad un po’ di riposo, al dolce far niente. Ho scelto come copertina questa immagine bucolica, di una fanciulla che legge in un prato e in questa newsletter troverete solo immagini di persone nella natura, dai dipinti ai film alle foto.
Il tema di questo mese è l’ozio, quale è la sua origine e cosa esattamente significa. L’obiettivo è dimostrare che, se giustamente praticato, non è padre di vizi, ma di virtù. A sostegno della mia tesi troverete esempi e citazioni di personaggi della storia e della letteratura, poi la solita selezione di notizie tra mostre, articoli, novità e altre cose che succedono in questo mondo. Infine ci sono i miei eventi, viaggi e ebook (avete anche libero accesso all’archivio).
Nella prossima newsletter a pagamento, che invierò lunedì prossimo, parlo delle mie ultime scoperte a Roma (Trastevere), Umbria e Toscana (in basso potete vedere l’anteprima), con informazioni che non pubblico né sul blog né sui social. Potete abbonarvi facendo una donazione minima di 30€ qui (è valida un anno).
Sono uscite le date della prossima Rocaille Experience a Palermo: 16/17 Settembre, in basso trovate tutti i dettagli. Sarà l’ultima che farò a Palermo per qualche anno.
(Avete visto le foto qui e qui della mia ultima Experience in Tuscia? E’ stata la più bella di sempre!)
L’estate è appena iniziata: domani parto e mi concedo una settimana di mare nel Cilento, godendomi dei giorni di puro ozio nella natura (seguitemi sul mio IG!).
Il 14 luglio sarò a Rovereto per l’inaugurazione della mostra su Fabrizio Clerici e Leonor Fini al MART, alla quale ho avuto l’onore di partecipare scrivendo un saggio per il catalogo.
Poi sarò una settimana a Milano. Se il caldo non sarà proibitivo ho in mente di fare un salto a Parma per vedere la mostra di Ugo Celada al Labirinto della Masone.
Buona estate!
Dolce far niente: with the advent of summer, ode to idleness, which is an art. From anti-bourgeois poet Dylan Thomas to lazy star Marcello Mastroianni.
Summer at last. After last month's vitalistic newsletter, and perhaps a bit in anticipation of the vacations, I felt the need for a more static theme. At this time of the year everyone aspires to a little rest, to do nothing. I chose as the cover this bucolic image, of a maiden reading in a meadow, and in this newsletter you will find only images of people in nature, from paintings to movies to photos.
This month's theme is idleness, what its origin is and what exactly it means. The goal is to show that, if rightly practiced, it is not the father of vices, but of virtues. To support my thesis you will find examples and quotes from figures in history and literature, then the usual selection of news from exhibitions, articles, news and other things going on in this world. Finally there are my events, travels and ebooks (you also have free access to the archive). In the next paid newsletter, which I will send next Monday, you will find my guide to Trastevere (below you can see the preview) with information that I do not publish either on the blog or on social media. You can subscribe by making a minimum donation of €30 here (it is valid for one year).
The dates of the next Rocaille Experience in Palermo are out: September 16/17, below you can find all the details. It will be the last one I will do in Palermo for a few years.(Have you seen the photos here and here of my last Experience in Tuscia? It was the best ever!)
Summer has just begun: tomorrow I'm leaving and indulging in a week at the beach in Cilento, enjoying days of pure laziness in nature (follow me on my IG!). On July 14 I will be in Rovereto for the opening of the exhibition on Fabrizio Clerici and Leonor Fini at MART, in which I had the honor of participating by writing an essay for the catalog. Then I will be a week in Milan. If the heat is not prohibitive, I plan to pop over to Parma to see Ugo Celada's exhibition at the Labirinto della Masone.
Have a great summer!
Ozio, padre di tutte le virtù
Amo l’ozio quanto odio la pigrizia: il primo è un’arte, la seconda un peccato. Eppure comunemente la parola ozio viene usata con un’accezione negativa, sinonimo di una vita passiva dedita ai vizi. In origine non era così, il grande poeta latino ringraziava il dio (Augusto) per averglielo concesso:
Deus nobis haec otia fecit
- Virgilio, Egloghe, I, 6
Che cos’è esattamente l’ozio? Come definirlo? E’ innanzitutto uno stato di attività riflessiva, il cui opposto è il “negozio” (dal lat. negotium, comp. di nec ‘non’ e otium ‘ozio’), cioè l’attività di bottega, gli affari, il commercio. Pensateci: nasce prima l’ozio e poi la sua negazione. Pensate anche a questo: ciò che ha a che fare con i soldi è il contrario dell’ozio.
I love leisure as much as I hate laziness: the former is an art, the latter a sin. Yet commonly the word idleness is used with a negative meaning, synonymous with a passive life devoted to vices. Originally it was not so, the great Latin poet thanked the god (Augustus) for granting him:
Deus nobis haec otia fecit
- Virgil, Eglogues, I, 6
What exactly is leisure? How to define it? First and foremost, it is a state of reflexive activity, the opposite of which is "store" (from lat. negotium, comp. of nec 'not' and otium 'idleness'), that is, shopkeeping, business, trade. Think about it: idleness arises first and then its negation. Think about this, too: that which has to do with money is the opposite of idleness.
E’ necessario pulire questa parola da ciò che nel tempo gli si è appicciato: l’ozio non è un attività da ricchi, ma è un’attività nobile, che è diverso. Storicamente era prerogativa dell’aristocrazia romana, che definiva così il tempo libero dalla vita politica e dagli affari pubblici, per dedicarsi alla vita di campagna e agli studi. Per questo l’ozio nasce dalla contemplazione della natura: perché l’aristocrazia è legata alle proprietà terriere. Ed è infatti con l’avvento della borghesia, la produzione industriale, il lavoro in fabbrica e la società di massa che il concetto di ozio è cambiato in negativo.
Spiegare il perché di questo lungo processo sarebbe troppo complesso per quella che è una semplice newsletter letteraria, ma se volete approfondire vi consiglio il saggio di Bertrand Russell (1872 - 1970), Elogio dell’ozio, un trattato storico-filosofico scritto nel 1935. Russell, che era un socialista convinto (fu anche esponente del movimento pacifista) dice che, già ai suoi tempi, la facilità della produzione e del lavoro, consentita dall’agevolazione della tecnica, avrebbero potuto diminuire l’orario lavorativo di 4 ore al giorno, così da consentire a tutti di avere del tempo libero. Un discorso quanto mai attuale, se pensate al recente dibattito sulla settimana lavorativa di 4 giorni (leggete qui).
“La tecnica moderna consente che il tempo libero, entro certi limiti, non sia una prerogativa di piccole classi privilegiate, ma possa essere equamente distribuito tra tutti i membri di una comunità […] L’ozio è essenziale per la civiltà e nei tempi antichi l’ozio di pochi poteva essere garantito soltanto dalle fatiche di molti. Tali fatiche avevano però un valore non perché il lavoro sia un bene, ma al contrario perché l’ozio è un bene […]”
- Bertrand Russell, Elogio dell’ozio, cap. I
It is necessary to cleanse this word of what has been attached to it over time: idleness is not an activity of the rich, but it is a noble activity, which is different. Historically, it was the prerogative of the Roman aristocracy, which thus defined time off from political life and public affairs to devote to country life and studies. This is why idleness arose from the contemplation of nature: because the aristocracy was tied to landed property. And it is in fact with the advent of the bourgeoisie, industrial production, factory work and mass society that the concept of idleness changed to the negative.
Explaining why this long process occurred would be too complex for what is simply a literary newsletter, but if you want to delve deeper I recommend Bertrand Russell's (1872 - 1970) essay, In Praise of Idleness, a historical-philosophical treatise written in 1935. Russell, who was a staunch socialist (he was also an exponent of the pacifist movement) says that, even in his day, the ease of production and labor, enabled by the facilitation of technology, could have decreased working hours by 4 hours a day, so that everyone could have leisure time. An argument as relevant as ever, if you think about the recent debate on the 4-day work week (read about it here).
"Modern technology allows that leisure time, within certain limits, is not the prerogative of small privileged classes, but can be equally distributed among all members of a community [...] Idleness is essential to civilization, and in ancient times the idleness of the few could only be secured by the labors of the many. Such labors were valuable, however, not because labor is good, but on the contrary because idleness is good [...] “
- Bertrand Russell, In Praise of Idleness, ch. I
L’ozio è quindi uno stato di grazia elitario e come tale non accessibile a tutti. Non ne faccio un discorso classista: potersi riposare dal lavoro è un privilegio concesso a pochi (aristocratici o no) e anche a quei pochi non è sempre possibile. Idealmente oggi tutti possono concederselo, ogni persona che si riposa da un’attività lavorativa. Bisogna però a quel punto sapere cosa fare.
“Bisogna ammettere che il saggio uso dell’ozio è un prodotto della civiltà e dell’educazione […] L’uomo moderno pensa che tutto deve essere fatto in vista di qualcos’altro e non come fine a se stesso […] Diamo troppa poca importanza al godimento delle gioie più semplici e non giudichiamo la produzione in base al piacere che dà al consumatore […] Senza una classe oziosa, l’umanità non si sarebbe mai sollevata dalla barbarie.”
- Bertrand Russell, Elogio dell’ozio, cap. I
Essendo un’attività che esce dalla logica del guadagno mercenario, è indubbio che l’ozio sia necessario alla creazione artistica. Come diceva Dylan Thomas: “sono disposto a lavorare. Io lavoro, ma in un senso quasi anti-mercenario”.
C’è una palese opposizione tra l’arte, la scrittura, la poesia e il lavoro impiegatizio. Non che sia impossibile il contrario: geni ribelli si nascosero dietro lavori borghesi per tutta la vita (Albert Einstein era un impiegato all’ufficio dei brevetti e Joseph Cornell lavorava come rappresentante di tessuti), ma come dice Russell: “essere impiegati 8 ore su 7 giorni implica non avere tempo per noi. Tutte le attività più belle che un uomo può fare sono ridotte al minimo, quando proprio impossibili, e così la vita diventa indegna […] Modificare e spostare la materia non è assolutamente uno degli scopi della vita umana”.
Idleness is therefore an elitist state of grace and as such not accessible to all. I do not make this a classist argument: being able to rest from work is a privilege granted to a few (aristocrats or not), and even to those few it is not always possible. Ideally today everyone can afford it, every person resting from a work activity. It is necessary at that point, however, to know what to do.
"It must be admitted that the wise use of idleness is a product of civilization and education [...] Modern man thinks that everything must be done with a view to something else and not as an end in itself [...] We attach too little importance to the enjoyment of the simplest joys and do not judge production by the pleasure it gives to the consumer [...] Without an idle class, mankind would never have risen from barbarism."
- Bertrand Russell, In Praise of Idleness, ch.I
As an activity that comes out of the logic of mercenary gain, there is no doubt that idleness is necessary for artistic creation. As Dylan Thomas said, "I am willing to work. I work, but in an almost anti-mercenary sense." There is an obvious opposition between art, writing, poetry and clerical work. Not that the opposite is impossible: rebellious geniuses hid behind middle-class jobs all their lives (Albert Einstein was a clerk in the patent office and Joseph Cornell worked as a textile salesman), but as Russell says, "to be clerical 8 hours out of 7 days implies having no time for ourselves. All the finest activities a man can do are minimized, when downright impossible, and so life becomes unworthy [...] Modifying and moving matter is by no means one of the purposes of human life."
Nato a Swansea e gallese fino al midollo, Dylan Thomas (1914 - 1953) può a tutti gli effetti considerarsi un bardo del ‘900. Che poeta immenso! (ho da poco terminato la sua biografia scritta da Paul Ferris). Per tutta la vita riuscì ad essere eternamente povero, non possedette mai case o appartamenti, neanche dopo il matrimonio e i figli, non gli passò mai per la mente né di finire gli studi né di lavorare. L’impellenza della parola poetica lo prese subito e gli impedì qualsiasi altro pensiero, a parte l’alcol e le donne. Oltre ai viaggi in America degli ultimi anni, visse sempre tra il Galles e Londra, immerso nella natura, fonte primaria di ispirazione. Trascorse gli ultimi 4 anni della sua vita (tra il 1949 e il 1953) nella Boathouse, una casetta in legno situata su una scogliera che domina l'estuario del Tâf, dove compose molte delle sue poesie.
Born in Swansea and Welsh to the core, Dylan Thomas (1914 - 1953) can for all intents and purposes consider himself a 20th-century bard. What an immense poet! (I recently finished his biography written by Paul Ferris). All his life he managed to be eternally poor, he never owned houses or apartments, not even after marriage and children, it never crossed his mind either to finish his studies or to work. The compulsion of the poetic word took hold of him at once and prevented him from any other thought except alcohol and women. Apart from the trips to America in his later years, he always lived between Wales and London, immersed in nature, his primary source of inspiration. He lived the last 4 years of his life (between 1949 and 1953) in the Boathouse, a small wooden house situated on a cliff overlooking the Tâf estuary, where he composed many of his poems.
Ebbe una vita inquieta e bohemien, precursore della beat generation (morì a New York), sprezzante della vita borghese. Suo padre era un’insegnante, sua madre casalinga, non era ricco e per tutta la vita fu sommerso dai debiti, continuamente alla ricerca di finanziatori e benefattori. Soprattutto nell’ultimo periodo, grazie al successo delle letture nelle università americane, guadagnava bene, ma i soldi volavano via all’istante, non si sa neanche dove. Dipendere dagli altri non gli pesava più di tanto. Pensava che i poeti non erano tenuti a guadagnarsi il pane: “non è affatto necessario che l’artista faccia qualcosa”. Alla fine riusciva sempre a trovare qualcuno disposto a pagare per lui: le sue divine parole era più potenti.
“Vorrei trovare un lavoro vero ed evitarlo. Timbrare il cartellino, girare una vite, azionare una rotella, fare qualcosa con un ingranaggio, pranzare in mensa […] Oh povero me, preferirei in qualunque momento essere un poeta e vivere di astuzia e birra”
- D. Thomas a Clement Davenport, 2 aprile 1941
He had a restless, bohemian life, a forerunner of the beat generation (he died in New York), contemptuous of bourgeois life. His father was a teacher, his mother a homemaker, he was not wealthy, and throughout his life he was saddled with debts, constantly looking for lenders and benefactors. Especially in the latter period, thanks to the success of reading at American universities, he was earning good money, but the money flew out instantly, no one even knows where. Dependence on others did not weigh heavily on him. He thought that poets did not have to earn their bread: "it is not at all necessary for the artist to do anything." In the end he could always find someone willing to pay for him: his divine words were more powerful.
"I would like to get a real job and avoid it. Stamping a timecard, turning a screw, operating a cog, doing something with a gear, having lunch in the cafeteria [...] Oh poor me, I'd rather at any time be a poet and live on cunning and beer"
- D. Thomas to Clement Davenport, April 2, 1941
Di Guido Morselli (1912 - 1973) ho già parlato a proposito degli eccentrici (newsletter di febbraio). Nato in una famiglia di ricchi industriali farmaceutici di Varese (Giovanni Morselli, il padre, lavorava con i Visconti di Modrone, la famiglia di Luchino) era destinato ad una vita agiata, dall’impiego sicuro e ben retribuito, comoda e privilegiata. Una perfetta vita borghese. Lui la rifiutò. Disse: “Meglio un pezzo di pane e formaggio e la libertà, piuttosto che la ricchezza e la servitù del lavoro, anche di alto livello”.
Delle proprietà di famiglia non volle niente eccetto che una piccola rendita, il padre gli diede dei terreni vicino Gavirate, dove si costruì la Casina Rosa (esiste ancora, qualcuno sa come si visita?). Lì condusse una vita frugale e ritirata, circondato dalla natura, solo qualche vezzo eccentrico rivelava le sue origini alto borghesi: stringhe di spago come lacci per le scarpe; si recava al bar del paese col cavallo che chiamava Zeffirino, anche se era femmina; si dedicava, con scarsi risultati, all’agricoltura e per un periodo si mise in testa di produrre vino (che non ebbe molto successo). Sulla carta d’identità aveva scritto “agricoltore”.
La sua vera e segreta attività era scrivere: tutti i giorni, nella sua casetta, si metteva davanti la macchina da scrivere e produsse più di 10 romanzi, che non riuscì mai a pubblicare in vita. Si presentò ad ogni casa editrice: fu sempre rifiutato. Un’ossessione quasi, un fallimento sicuramente. Il mistero avvolge i suoi pensieri e la motivazione della sua morte, avvenuta per suicidio a 61 anni.
I have already mentioned Guido Morselli (1912 - 1973) in connection with Eccentrics (February newsletter). Born into a family of wealthy pharmaceutical industrialists in Varese (Giovanni Morselli, his father, worked with the Visconti di Modrone, Luchino's family) he was destined for a wealthy life, from secure and well-paid employment, comfortable and privileged. A perfect bourgeois life. He rejected it. He said, “Better a piece of bread and cheese and freedom than the wealth and servitude of work, even high-level work”. Of the family property he wanted nothing except a small income.His father gave him land near Gavirate, where the Casina Rosa was built (it still exists, does anyone know how to visit?). There he led a frugal and withdrawn life, surrounded by nature, only a few eccentric quirks revealing his upper-middle-class origins: strings of string as shoelaces; he went to the village bar with the horse he called Zeffirino, even though it was a female; he devoted himself, with little success, to farming and for a time set out to make wine (which was not very successful). On his identity card he had written "farmer." His real and secret activity was writing: every day, in his little house, he put his typewriter in front of him and produced more than 10 novels, which he never managed to publish in his lifetime. He presented himself to every publishing house: he was always rejected. An obsession almost, a failure for sure. Mystery shrouds his thoughts and the motivation for his death, which was by suicide at age 61.
Per Tommaso Landolfi (1908 - 1979), scrittore umbratile e traduttore, l’ozio fu davvero l’unica attività possibile. Proveniva da una famiglia di possidenti terrieri di antica nobiltà, che però aveva perso ogni lustro, oltre che ogni ricchezza. Nacque in un piccolo paese di poche migliaia di abitanti, Pico, che nel 1926 passò dalla provincia di Caserta a quella di Frosinone, una dislocazione forzata, imposta da un “regime tirannico”. Di queste due ingiustizie della storia Landolfi sentì subito tutto il peso. Dopo un’infanzia non facile (perde precocemente la madre, incinta d’un secondo figlio), passa l’adolescenza tra Pico, Roma e la Toscana, dove frequenta il Liceo Cicognini di Prato (lo stesso di d’Annunzio). Fin da adolescente si interessa al cinema, al teatro e alle lingue straniere, al cui studio si accosta come a un passatempo. Scrisse una trentina di volumi, prevalentemente di racconti, per un totale di oltre duemila pagine, senza contare le svariate traduzioni, perlopiù dal russo e dal tedesco.
Per tutta la vita si dedicò a due cose: il gioco, sua rovinosa passione, e la scrittura, intesa come nobile passatempo, inutile e unica degna attività possibile in vita. A Leone Traverso, che nel 1962 gli offriva una cattedra di letteratura russa all’Università di Urbino, avrebbe risposto: “non voglio essere il primo della mia stirpe ad accettare l’onta del lavoro”. C’è in lui una presa di posizione forte ma da sconfitto, considera il lavoro una schiavitù dell'uomo, ma non vi oppone nessun'altra formula. L’epigrafe di Rien va recita «Daemonium nobis haec otia fecit», invertendo il segno positivo dell’originario verso virgiliano.
“Ultimo forse rappresentante genuino della gloriosa nobiltà meridionale, io sto da solo in questa casa crollata più che per metà, e che seguita a crollare un poco ogni giorno, in cui il vento si insinua gemendo, zufolando, facendo garrire le pendule tappezzerie. Ormai, per volger dei tempi, povero in canna, mi scaldo la minestra da me, poi passeggio infaticabilmente nelle sale vuote, più sovente in cucina a causa del freddo; e tutto pur di non lavorare, che sarebbe cosa vergognosa, ma in ispecie direi pur di non vivere”.
- Tommaso Landolfi da Opere, I, Rizzoli, Milano, 1991, p. 667
For Tommaso Landolfi (1908 - 1979), a shady writer and translator, idleness was really the only possible activity. He came from a landowning family of ancient nobility, which, however, had lost all luster as well as all wealth. He was born in a small town of a few thousand inhabitants, Pico, which in 1926 passed from the province of Caserta to that of Frosinone, a forced dislocation imposed by a "tyrannical regime." Of these two injustices of history Landolfi immediately felt the full weight. After an uneasy childhood (he lost his mother early, pregnant with a second child), he spent his adolescence between Pico, Rome and Tuscany, where he attended the Liceo Cicognini in Prato (the same as d'Annunzio). As a teenager he became interested in cinema, theater and foreign languages, the study of which he approached as a pastime. He wrote about thirty volumes, mostly of short stories, totaling more than two thousand pages, not counting the various translations, mostly from Russian and German.
All his life he devoted himself to two things: play, his ruinous passion, and writing, understood as a noble pastime, useless and the only worthy activity possible in life. To Leone Traverso, who in 1962 offered him a professorship in Russian literature at the University of Urbino, he would reply, "I do not want to be the first in my line to accept the shame of work." There is a strong but defeated stance in him; he considers labor a slavery of man, but opposes no other formula to it. Rien va's epigraph reads "Daemonium nobis haec otia fecit," reversing the positive sign of the original Virgilian verse.
"Last perhaps genuine representative of the glorious southern nobility, I stand alone in this house that has more than half collapsed, and continues to collapse a little every day, in which the wind creeps moaning, whistling, making the pendulous upholstery garrulous. By now, for turn of the times, poor in the barrel, I warm my soup by myself, then I stroll tirelessly in the empty halls, more often in the kitchen because of the cold; and all in order not to work, which would be a shameful thing, but in ispecie I would say in order not to live."
- Tommaso Landolfi from Opere, I, Rizzoli, Milan, 1991, p. 667
Pare che gli italiani abbiano un’attitudine naturale verso l’ozio. Anche Russell fa notare che “nei paesi che non godono di un clima mediterraneo, oziare è una cosa molto più difficile”. Il dolce vivere è uno stato di estrema raffinazione, derivante da una cultura stratificata nel tempo, con una storia secolare dietro, come dice Thomas Mann: “La capacità di godere richiede cultura”.
L’immagine della dolce vita è Marcello Mastroianni (1904 - 1996), se penso alla bellezza maschile mi viene in mente lui. Stile, classe, eleganza, fascino, eccelle per tutte queste cose. Una bellezza virile e delicata insieme, raffinata senza affettazione, che poi è la vera essenza dell’eleganza, la Sprezzatura. Mi ha sempre colpito la foto di Diane Arbus, che lo ha colto nell’intimità di una camera d’albergo, scomposto, forse stanco, se ne percepisce una qualche fragilità.
It seems that Italians have a natural aptitude toward idleness. Even Russell points out that "in countries that do not enjoy a Mediterranean climate, lazing about is a much more difficult thing." The dolce vita is a state of extreme refinement, resulting from a culture layered over time, with centuries of history behind it, as Thomas Mann says, "The capacity to enjoy requires culture."
The image of the dolce vita is Marcello Mastroianni (1904 - 1996), when I think of male beauty, he comes to mind. Style, class, elegance, charm, he excels at all these things. A manly and delicate beauty at the same time, refined without affectation, which then is the true essence of elegance, Sprezzatura. I have always been struck by Diane Arbus's photo of him in the intimacy of a hotel room, disheveled, perhaps tired, one senses some fragility.
E poi c’è la famosa scena con gli occhiali da sole in 8 e 1/2, seduto al bar con i piedi appoggiati su una sedia. Un gesto maleducato, ma che fatto da lui assume tutta la scompostezza di una calcolata sprezzatura, dello strappo alla formalità, che si fa se si ha il controllo di ogni situazione, la sicurezza di sapersi comportare. Un grande campione di eleganza tutta italiana. Era risaputa la sua proverbiale pigrizia, disse la Deneuve «Per lui ero come una tedesca. Lui molto pigro, io molto attiva. Si stancava solo a vedermi camminare in una stanza».
Ma si può chiamare pigro un attore che ha interpretato 156 film ed ha partecipato a una ventina di produzioni teatrali? Un attore che non riusciva a stare lontano da un set? Apparire eternamente annoiato e difficile all’attività gli permetteva di aderire al personaggio guardandolo un po’ dal di fuori, con una certa dose di distacco.
And then there is the famous sunglass scene in 8 1/2, sitting at the bar with his feet propped up on a chair. A rude gesture, but one that made by him takes on all the discomfiture of a calculated sprezzatura, of the rip-off of formality, which one does if one is in control of every situation, the confidence to know how to behave. A great champion of all-Italian elegance. His proverbial laziness was well known, Deneuve said, "For him I was like a German. He very lazy, I very active. He would get tired just seeing me walk in a room."
But can you call an actor who starred in 156 films and participated in some 20 theatrical productions lazy? An actor who could not stay away from a set? Appearing eternally bored and difficult at the activity allowed him to adhere to the character by looking at it somewhat from the outside, with a certain amount of detachment.
L’ozio, ponderare le cose, ti permette di guardare la vita con distacco. Oziare non significa vegetare tutto il giorno senza nessuno scopo, ma sospendere un’attività utile per produrre qualcosa di non quantificabile. Non sto cantando le lodi della pigrizia e della nullafacenza, sto dicendo che l’ozio è nobile solo se permette la creazione di qualcosa di più alto.
Non ve lo aspettereste, ma la più bella immagine dell’ozio ce la dà la Bibbia: lilia non laborant neque nent. Cito il passo del Vangelo che condanna l'ansia tormentosa per le necessità materiali:
26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? 27 E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? 28 E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. 29 […] 30 Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?
- Mt. 6, 26-34
Idleness, pondering things, allows you to look at life with detachment. Idleness does not mean vegetating all day with no purpose, but suspending a useful activity to produce something unquantifiable. I am not singing the praises of laziness and idleness, I am saying that idleness is noble only if it allows the creation of something higher.
You might not expect it, but the most beautiful picture of idleness is given to us by the Bible: lilia non laborant neque nent. I quote the Gospel passage that condemns tormenting anxiety about material needs:
”See how the flowers of the field grow. They do not labor or spin. 29 Yet I tell you that not even Solomon in all his splendor was dressed like one of these. 30 If that is how God clothes the grass of the field, which is here today and tomorrow is thrown into the fire, will he not much more clothe you—you of little faith?
- Mt. 6, 26-34
News, events, exhibitions, articles
ROMA
Ha aperto il lussuosissimo Hotel Bulgari, dopo 2 anni di lavori. Si trova in un importante palazzo anni ‘30, una costruzione in stile razionalista curata dall'architetto Vittorio Ballio Morpurgo, che si affaccia su due dei monumenti più iconici di Roma, l’Ara Pacis e il Mausoleo di Augusto. All'interno è presente Il Ristorante Niko Romito e il Bvlgari Bar, entrambi posti all’ultimo piano con una vista spettacolare su Roma. Grazie al sostegno di Bulgari, è stata riaperta il 20 giugno l’Area sacra di Largo Argentina a Roma, con un nuovo percorso su passerella che, per la prima volta, permette di apprezzare a distanza ravvicinata tutte le strutture dell’area.
A proposito di alberghi di lusso, se volete spendere 25000€ potete soggiornare una notte a Palazzo Borghese, uno degli esempi più belli del Barocco romano. Recentemente acquistato dal gruppo luxury Shedir Collection (già presente a Roma con l’Hotel Vilòn, Maalot, Umiltà36, e in procinto di aprire Palazzo Roma), ora si chiamerà Palazzo Vilòn, nell’ala nobile della storica dimora, tra arredi originali, marmi rari e affreschi.
I musei vaticani aprono due nuove stanze: l’antica Spezieria di Santa Cecilia e la Sala delle Ceramiche che, dopo un lungo lavoro di studio, ricerca, restauro e allestimento museale sono ora vistabili e accessibili su richiesta.
Sono passata a vedere la mostra di Trecey Emin alla Galleria Lorcan O’Neill di Roma. E’ la prima personale dell’artista dal 2020, You Should Have Saved Me racconta della sua lotta contro il cancro e di quanto l’arte sia stata necessaria per superarne il dolore. L’esplicitazione di dolori personali non mi piace molto, ma devo riconoscere che la mostra è interessante. Fino al 29 luglio.
Per gli appassionati di d’Annunzio e della Roma inizio ‘900, segnalo la mostra su Alessandro Morani, uno dei fondatori del cenacolo romano In Arte Libertas, alla Galleria Aleandri.
Sto seguendo con interesse il riallestimento e la risemantizzazione del nuovo Museo delle Civiltà di Roma. Riaperto lo scorso ottobre, sta portando avanti un processo di riflessione sul colonialismo e la sua storia. Dal 6 giugno, per esempio, è stato inaugurato al suo interno il Museo delle Opacità: un nucleo di opere e documenti dalle collezioni dell’ex Museo Coloniale, entrate a far parte delle collezioni del Museo delle Civiltà nel 2017 e in corso di ri-catalogazione, sono state messe in dialogo con opere contemporanee.
Ricordo infine due mostre a Roma che vale la pena vedere: Vita Dulcis. Paura e Desiderio nell’Impero Romano al Palazzo delle Esposizioni, fino al 27 agosto e L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi alle Terme di Diocleziano, fino al 30 luglio.
ITALIA
Stanislao Lepri è un artista pochissimo conosciuto. Legato a Leonor Fini e a quello che è stato definito il surrealismo italiano, è un pittore eccentrico, con una storia singolare. La mostra alla Tommaso Calabro Gallery di Milano purtroppo è conclusa, ma aprirà a metà luglio una grande retrospettiva su Leonor Fini e Fabrizio Clerici al MART di Rovereto, per la quale ho scritto un saggio in catalogo. Sarà annunciata ufficialmente a breve!
Sembra davvero bellissima la mostra su Ugo Celada al Labirinto della Masone, un pittore a lungo dimenticato e riscoperto solo a partire dagli anni ‘80. Fino al 17 settembre.
A Palazzo dei Diamanti di Ferrara sta per aprire una bella mostra antologica su Agostino Arrivabene, tra i più interessanti artisti italiani contemporanei. Si chiamerà Thesauros e raccoglie quaranta opere fra dipinti, disegni e oggetti di mirabilia realizzate dal 1985 a oggi. Curata da Vittorio Sgarbi, fino al 1 ottobre.
Nemmeno una settimana fa ha riaperto il Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova. Era chiuso dal settembre 2021: oltre al riallestimento del percorso permanente (in prevalenza capolavori della tradizione artistica giapponese, ma anche opere e manufatti cinesi e del sud est asiatico), riaprirà anche la grande terrazza panoramica, oltre alla realizzazione di nuovi percorsi botanici e di un'illuminazione scenografica della cascata.
A Trieste invece il Castello Miramare si arricchisce di nuovi spazi, evocando l’atmosfera delle cucine del palazzo ed esponendo l’intera collezione di vasellame, risalente all’epoca del duca d’Aosta.
EUROPA
Ha riaperto il 1 giugno Maison Hannon, una degli edifici Art Nouveau più celebri di Bruxelles. Esce da un lungo letargo, restaurato e trasformato in casa museo. Del resto questo è l’anno dell’Art Nouveau a Bruxelles e sono previste moltissime iniziative e riaperture.
Riapre al pubblico, dopo 3 anni di restauri, la National Portrait Gallery di Londra, con un edificio profondamente trasformato: il progetto prevedeva la ristrutturazione, trasformazione degli spazi espositivi e la riapertura al pubblico della nuova ala Weston, nonché il riallestimento completo della collezione di ritratti (tra le più note e importanti al mondo). Per l’occasione, la prestigiosa raccolta si arricchirà di opere realizzate da donne, tra cui il nuovo portale disegnato da Tracey Emin.
ALTRO
Forse a chi non si interessa di moda il nome di Walter Albini non dice nulla, ma a lui si devono molte delle rivoluzioni moderne della moda, tra cui il concetto stesso di Made in Italy. Paragonato a Yves Saint Laurent, esteta per natura, amante del bello e dell’arte, la sua carriera è stata breve - scompare all’età di quarantadue anni - ma ora Bidayat, società d'investimento, ha acquisito la proprietà intellettuale e gli archivi del rinomato stilista italiano, progettando di lanciare un marchio di lusso globale… vedremo!
Marina Cicogna, una donna fuori da ogni schema. E’ da poco stata pubblicata la sua biografia Ancora Spero, attraverso la penna della giornalista Sara D’Ascenzo. Dall’infanzia dorata al Lido di Venezia alle fredde stanze di un collegio svizzero, dall’America degli anni Ottanta al Brasile, dalla New York degli esordi agli eccessi delle notti a Los Angeles, dalle spiagge di Miami al ritorno nella sua amata Roma. Il cinema, l’arte, la fotografia ma anche malattie e dolori. E’ uscito anche un documentario della Rai, Marina Cicogna - La vita e tutto il resto, che è possibile vedere gratuitamente qui.
ROME
1. The ultra-luxurious Hotel Bulgari has opened, after 2 years of construction. It is located in a prominent 1930s building, a rationalist-style construction curated by architect Vittorio Ballio Morpurgo, overlooking two of Rome's most iconic monuments, the Ara Pacis and the Mausoleum of Augustus. Also inside is The Niko Romito Restaurant and Bvlgari Bar, both located on the top floor to offer spectacular views of Rome. Thanks to Bulgari's support, the Sacred Area of Largo Argentina in Rome was reopened on June 20, with a new walkway route that, for the first time, allows close-up appreciation of all the structures included in the area.
2. Speaking of luxury hotels, if you want to spend €25,000 you can stay a night at the Palazzo Borghese, one of the highest examples of Roman Baroque. Recently purchased by the luxury group Shedir Collection (already present in Rome with Hotel Vilòn, Maalot, Umiltà36, and about to open Palazzo Roma), now Palazzo Vilòn, in the noble wing of the historic mansion, among original furnishings, rare marbles and frescoes.
3. The Vatican museums are opening two new rooms: the ancient Spezieria di Santa Cecilia and the Sala delle Ceramiche, which, after a long process of study, research, restoration, and museum setting are now viewable and accessible upon request.
4. I stopped by to see Trecey Emin's exhibition at the Lorcan O'Neill Gallery in Rome. It is the artist's first solo show since 2020, You Should Have Saved Me tells of his struggle with cancer, and how art was necessary to overcome the pain. The explication of personal pains doesn't really appeal to me, but I have to admit that the exhibition is interesting. Through July 29.
5. For fans of d'Annunzio and early 20th century Rome, I point out the exhibition on Alessandro Morani, one of the founders of the Roman cenacle In Arte Libertas, at the Aleandri Gallery.
6. I have been following with interest the refitting and resemantization of the new Museum of Civilizations in Rome. Reopened last October, it is pursuing a process of reflection on colonialism and its history. Since June 6, for example, the Museum of Opacities has been inaugurated inside: a core of works and documents from the collections of the former Colonial Museum, which became part of the collections of the Museum of Civilizations in 2017 and are being re-catalogued, have been put in dialogue with contemporary works.
7. Finally, I recall two exhibitions in Rome that are worth seeing: Vita Dulcis. Fear and Desire in the Roman Empire at the Palazzo delle Esposizioni, through August 27, and The Instant and Eternity. Between Us and the Ancients at the Baths of Diocletian, through July 30.
ITALY
1. Stanislao Lepri is a very little-known artist. Linked to Leonor Fini and what has been called Italian surrealism, he is an eccentric painter with a singular history. The exhibition at Tommaso Calabro Gallery in Milan is unfortunately over, but a major retrospective on Leonor Fini and Fabrizio Clerici will open in mid-July at MART in Rovereto, in which I had the honor of participating with an essay in the catalog. It will be officially announced soon!
2. It looks really beautiful the exhibition on Ugo Celada at the Labirinto della Masone, a painter long forgotten and rediscovered only since the 1980s. Through Sept. 17.
3. A beautiful anthological exhibition on Agostino Arrivabene, among the most interesting contemporary Italian artists, is about to open at the Palazzo dei Diamanti in Ferrara. It will be called Thesauros and brings together forty works including paintings, drawings and mirabilia objects made from 1985 to the present. Curated by Vittorio Sgarbi, through Oct. 1.
4. Not even a week ago the Edoardo Chiossone Museum of Oriental Art in Genoa reopened. It had been closed since September 2021: in addition to the rearrangement of the permanent itinerary (mainly masterpieces of the Japanese artistic tradition, but also Chinese and Southeast Asian works and artifacts), it will also reopen the large panoramic terrace, as well as the creation of new botanical paths and dramatic lighting of the waterfall.
5. In Trieste, on the other hand, the Miramare Castle will be enriched with new spaces, evoking the atmosphere of the palace kitchens and displaying the entire collection of pottery, dating back to the time of the Duke of Aosta.
EUROPE
1. Maison Hannon, one of Brussels' most celebrated Art Nouveau buildings, reopened June 1. It comes out of a long hibernation, restored and transformed into a house museum; after all, this is the year of Art Nouveau in 2023, with many initiatives and reopenings.
2. The National Portrait Gallery in London reopens to the public, after 3 years of restoration, with a profoundly transformed building: the project included the renovation, transformation of the exhibition spaces and the reopening to the public of the new Weston wing, as well as the complete refurbishment of the portrait collection (among the most famous and important in the world). For the occasion, the prestigious collection will be enriched with works created by women, including the new portal designed by Tracey Emin.
MORE
1. Perhaps to those not interested in fashion, Walter Albini's name may not ring a bell, but he is responsible for many of the modern revolutions in fashion, including the very concept of Made in Italy. Compared to Yves Saint Laurent, an aesthete by nature, a lover of beauty and art, his career was brief-he passed away at the age of forty-two-but now Bidayat, an investment company, has acquired the intellectual property and archives of the renowned Italian designer, planning to launch a global luxury brand...we'll see!
2. Marina Cicogna, a woman outside the box. Her biography Ancora Spero was recently published, through the pen of journalist Sara D'Ascenzo, which tells of her life. From her golden childhood at the Venice Lido to the cold rooms of a Swiss boarding school, from the America of the 1980s to Brazil, from the New York of her beginnings to the excesses of the nights in Los Angeles, from the beaches of Miami to her return to her beloved Rome. Cinema, art, photography but also illnesses and sorrows. A Rai documentary, Marina Cicogna - Life and Everything Else, has also been released and can be seen for free here.
ROCAILLE EXPERIENCE: La Bella Palermo
16/17 September 2023
Questa è la terza ed ultima Experience che farò a Palermo, per questo ho pensato ad una cosa diversa dalle precedenti: per la prima volta vi propongo un pacchetto che comprende anche l’alloggio e sarà una cosa speciale ed esclusiva per Rocaille.
Non si tratta di un appartamento qualsiasi ma del più bello della città: si chiama La Bella Palermo. Occupa tutto il piano nobile di Palazzo Pantelleria-Varvaro, potete leggerne la storia e vedere altre foto sul mio blog qui.
Potrete soggiornare in questo magnifico appartamento, per le notti del 16 e 17 settembre, a queste condizioni:
L’appartamento può ospitare solo 8 persone. È enorme, i saloni sono di uso comune ma ognuno ha la sua camera e il suo bagno (ce ne sono 5) quindi tutti hanno la possibilità di godere della propria privacy sempre.
L’appartamento ha 2 camere singole e 3 matrimoniali, che devono essere prenotate da una coppia di persone disposte a dormire insieme (i letti non sono separabili);
L’appartamento sarà confermato solo al raggiungimento delle 8 persone (si affitta solo per intero).
ATTENZIONE
Per partecipare all’Experience NON è obbligatorio alloggiare nell’appartamento. Potrete partecipare scegliendo l’opzione senza alloggio. In tal caso dovrete cercare voi la sistemazione che più preferite (posso comunque aiutarvi nella ricerca).
L’Experience si farà lo stesso anche se nessuno di voi sceglierà di alloggiare nell’appartamento.
This is the third and last Experience I will do in Palermo, so I have thought of something different from the previous ones: for the first time I am offering you a package that also includes lodging and it will be something special and exclusive to Rocaille.This is not just any apartment but the most beautiful one in the city: it is called La Bella Palermo. It occupies the entire main floor of Palazzo Pantelleria-Varvaro, you can read about it and see more photos on my blog here.
You can stay in this magnificent apartment, for the nights of September 16 and 17, under these conditions:
1. The apartment can accommodate only 8 people. The apartment is huge, the lounges are for common use but everyone has their own room and bathroom (there are 5) so everyone has the opportunity to enjoy their privacy always.
2. The apartment has 2 single and 3 double rooms, which must be booked by a couple willing to sleep together (the beds are not separable);
3. The apartment will be confirmed only when the number of 8 people is reached (it is rented only in full).
ATTENTION
To participate in the Experience, it is NOT mandatory to stay in the apartment. You may participate by choosing the option without accommodation. In that case you will have to look for the accommodation you prefer.
The Experience will still take place even if none of you choose to stay in the apartment.
COSA FAREMO?
Per questo ultimo viaggio siciliano il tema sarà lo sfarzo, il bel vivere, la dolce vita tipica del sud e della Sicilia. Oltre ad alloggiare in questo bellissimo appartamento, l’Experience prevede un pranzo in un altro palazzo privato: Palazzo Lanza Tomasi. Il pranzo prevede un menu di 4 portate servito nella grande sala inondata di luce insieme alla proprietaria, la Duchessa Nicoletta Polo (ultima moglie di Gioacchino Lanza Tomasi - venuto a mancare un mese fa - figlio adottivo di Tomasi di Lampedusa, di cui infatti ha ereditato tutta la biblioteca e i manoscritti). Nel salone potremo vedere gli originali de Il Gattopardo, oltre che tante foto di famiglia.
L’experience prevede anche un’altra visita, di cui ancora sto ultimando i dettagli, ma si tratta sempre di un’altra dimora storica che vi farò sempre quanto prima!
QUANDO?
Le attività si svolgeranno dal pranzo di sabato 16 a domenica 17 pomeriggio; per chi vuole io sarò a Palermo già dalla sera di venerdì 15.
A parte le visite in programma, per il resto del tempo sarete liberi di fare quello che volete, io rimarrò a vostra disposizione se avete bisogno di consigli e proporrò, per chi vuole, altre visite a tema (non incluse). Riceverete il programma con gli orari precisi circa un mese prima della partenza.
QUANTO?
Ci sono 3 tipologie di quota:
600€ per chi alloggia nella camera singola;
1200€ per chi alloggia nella camera matrimoniale;
280€ per chi partecipa solo alle visite (no alloggio).
Cosa comprende la quota?
alloggio per due notti nel meraviglio appartamento La Bella Palermo (solo per 8 persone);
pranzo esclusivo a Palazzo Lanza Tomasi con la proprietaria Duchessa Nicoletta Polo;
visita esclusiva in un'altra dimora storica di Palermo (da definire);
attività opzionali proposte e organizzate da me;
mio accompagnamento e assistenza durante tutta la durata del viaggio;
la mia guida Rocaille Guide to Palermo.
NON COMPRENDE: trasporti e tutto quanto non specificato.
ALTRO
Per quanto riguarda il trasporto: tutte le attività si svolgono a Palermo città, ci muoveremo autonomamente, a piedi, con i taxi o con l’automobile, per chi la ha.
Come prenotare?
Se non l'avete già fatto potete ISCRIVERVI QUI e vi invierò i dettagli per il pagamento.
MAX 15 persone (sono rimasti disponibili 7 posti)
WHAT WILL WE DO?
For this last Sicilian trip, the theme will be the glitz, the good living, the dolce vita typical of the south and of Sicily. In addition to staying in this beautiful apartment, the Experience includes a lunch in another private palace: Palazzo Lanza Tomasi. The lunch will include a 4-course menu served in the large light-flooded hall together with the owner, Duchess Nicoletta Polo (last wife of Gioacchino Lanza Tomasi - who passed away a month ago - adopted son of Tomasi di Lampedusa, whose entire library and manuscripts she in fact inherited). In the salon we will be able to see the originals of The Leopard, as well as many family photos.The experience also includes another visit, the details of which I am still finalizing, but it is still about another historic home that I will always bring to you as soon as possible!WHEN?The activities will take place from lunch on Saturday 16 to Sunday 17 afternoon; for those who want I will be in Palermo as early as the evening of Friday 15. Apart from the scheduled visits, for the rest of the time you will be free to do what you want, I will remain at your disposal if you need advice and I will propose, for those who want, other thematic visits (not included). You will receive the program with exact schedules about a month before departure.
HOW MUCH?
There are 3 types of fees:
- 600€ for those staying in the single room;
- 1200€ for those staying in the double room;
- 280€ for those who only participate in the visits (no accommodation).
What does the fee include?
- lodging for two nights in the wonderful La Bella Palermo apartment (for 8 people only);
- exclusive lunch at Palazzo Lanza Tomasi with owner Duchess Nicoletta Polo;
- exclusive visit to another historic home in Palermo (to be determined);
- optional activities proposed and organized by me;
- my accompaniment and assistance throughout the duration of the trip;
- my Rocaille Guide to Palermo.
DOES NOT INCLUDE: transportation and anything not specified.
OTHERWITH REGARD TO TRANSPORTATION: all activities take place in Palermo city, we will travel independently, on foot, by cab or by car, for those who have one.HOW TO BOOK?If you have not already done so you can REGISTER HERE and I will send you details for payment.
MAX 15 people (there are 7 places left)
PREVIEW
Exclusive newsletter - June 2023
The next exclusive newsletter will talk about my latest tours in Rome (Trastevere), in Umbria and Tuscany: all the places, lesser known museums, restaurants and secret spots that I discovered.
Out on July 3rd!