#26 Rocaille newsletter - November 2023
I have a violence in me. La fascinazione della forza, da Sylvia Plath a "Il Portiere di notte", attraverso la lezione di Simone Weil.
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Cupo, duro e freddo, questo ritratto che Tamara de Lempicka fa della Duchessa de la Salle risente di un certo ambiente marziale anni ‘30. La purezza delle forme spezzate, l’aria cristallina, il viso pulito benché severo vengono induriti dagli stivali, veri protagonista del dipinto, che comunicano brutalità.
Questo mese ho tentato di fare una riflessione sulla natura della forza e della violenza, un tema molto difficile, che spero di aver trattato con tutta la delicatezza del caso.
A seguire troverete la consueta selezione di notizie tra mostre, articoli, novità e altre cose che succedono in questo mondo. Poi ci sono i miei eventi, viaggi e ebook. Le newsletter dei mesi precedenti potete leggerle nell’archivio.
Nella prossima newsletter a pagamento invece, che invierò il 12 dicembre, troverete una guida delle mie trattorie romane e milanesi preferite, scelte dopo una lunga e attenta ricerca, con informazioni che non ho pubblicato né sul blog né sui social (in basso potete vedere l’anteprima). Potete abbonarvi facendo una donazione minima di 30€ qui (è valida un anno).
Domani parto per Berlino, dove non sono mai stata. Pare sia freddissimo, ma sono preparata. Seguitemi nelle mie storie su Instagram!
I have a violence in me.
The fascination of force, from Sylvia Plath to The Night Porter, through the lessons of Simone Weil.
Gloomy, harsh, and cold, this portrait Tamara de Lempicka makes of the Duchess de la Salle is influenced by a certain 1930s martial environment. The purity of the broken geometric forms, the crystalline air, the clean though severe face are hardened by those boots, the real protagonist of the painting, which communicate brutality.
This month I have attempted to make a reflection on the nature of violence, a very difficult subject, which I hope I have treated with all delicacy. Next you will find the usual selection of news including exhibitions, articles, news and other things happening in this world. Then there are my events, travels and ebooks. Previous months' newsletters you can read in the archive. In the next paid newsletter, on the other hand, which I will send out on December 12, you will find a guide to my favorite Roman and Milanese trattorias, chosen after long and careful research, with information that I have not published either on the blog or on social media (below you can see the preview). You can subscribe by making a minimum donation of 30€ here (it is valid for one year).
Tomorrow I leave for Berlin, where I have never been. Apparently it's freezing cold, but I'm prepared. Follow me in my stories on Instagram!
Nei mesi precedenti ho lanciato l’idea di un Raduno Rocaille aperto a tutti, per incontrare le persone che mi hanno scritto nel tempo e che per uno motivo o un altro non ho mai avuto modo di conoscere. Lo faremo a inizio 2024 a Roma, se siete interessati a partecipare iscrivetevi qui scegliendo la vostra preferenza!
In the last months I launched the idea of a Rocaille Gathering open to all, to meet the people who have written to me over time and whom for one reason or another I have never had the chance to meet. I've had a lot of feedback and the idea is starting to take hold, I'll most likely hold it at the beginning of 2024 in Rome, if you're interested in taking part sign up here!
“I have a violence in me”
Ero a Milano qualche settimana fa e, saputo che il cinema di Fondazione Prada aveva in programmazione Il portiere di notte (1974), decido di andare a vederlo. E’ forse uno dei miei film preferiti in assoluto; mentre lo guardavo pensavo che oggi fare un film del genere non sarebbe più possibile.
Fa parte della “Trilogia tedesca” della regista Liliana Cavani, insieme a Aldilà del bene e del male (1977), che parla della vita di Nietzsche e della sua relazione con Lou Von Salomé (vera protagonista, interpretata da Dominique Sanda) e Interno Berlinese (1985), storia torbida di un amore saffico, sullo sfondo della Germania nazista. Tutti e tre hanno fotografia, costumi e attori di altissimo livello, ma credo che Il portiere di notte sia quello venuto meglio; anzi credo che sia il suo miglior film in assoluto. Solo in questo è riuscita a tenere in un equilibrio perfetto e credibile la vicenda storica e quella romantica ed il film, infatti, è leggibile su diversi livelli, come spiega lei stessa in questa interessantissima intervista del 2012.
Pare che la Cavani si sia basata su una storia vera: ci fu il caso di una donna prigioniera di un lager che si innamorò del suo aguzzino nazista. Una vicenda insomma molto delicata, un intreccio indistricabile di amore e odio, piacere e dolore, che poteva prestarsi ad un’interpretazione fuorviante e malata. Appena uscito, la Cavani dichiarò: “in realtà cercavo una spiegazione all’ambiguità della natura umana. Siamo tutti vittime o assassini, e accettiamo questi ruoli volontariamente. Solo De Sade e Dostoevskij l’hanno compreso bene. Ho sentito il bisogno di analizzare i limiti della natura umana al limite della credibilità. Nel mondo non è affatto la virtù che occupa il primo posto, ma il crimine”.
I was in Milan a few weeks ago and, learning that the Fondazione Prada cinema was showing The Night Porter (1974), I decided to go. It’s perhaps one of my favorite films ever; as I was watching it I was thinking that making such a film would no longer be possible today.
It’s part of director Liliana Cavani's "German Trilogy," along with Beyond Good and Evil (1977), which is about Nietzsche's life and his relationship with Lou Von Salomé (the real protagonist, played by Dominique Sanda), and The Berlin Affair (1985), a murky story of sapphic love, set against the backdrop of Nazi Germany. All three have top-notch cinematography, costumes and actors, but I think The Night Porter is the one that came out best; in fact I think it is her best film ever. Only in this one did she manage to keep the historical and romantic events in a perfect and believable balance, and the film, in fact, is readable on several levels, as she herself explains in this very interesting interview from 2012.
Apparently, Cavani based her story on a true story: there was the case of a woman prisoner of a lager who fell in love with her Nazi tormentor. In short, a very delicate affair, an inextricable intertwining of love and hate, pleasure and pain, which could lend itself to misleading and sick interpretation. As soon as it came out, Cavani declared, "I was actually looking for an explanation of the ambiguity of human nature. We are all victims or murderers, and we accept these roles voluntarily. Only De Sade and Dostoevsky understood this well. I felt the need to analyze the limits of human nature at the edge of credibility. In the world it is not virtue at all that takes first place, but crime."
La Cavani aveva lavorato sui documentari storici prima di questo film, a lei interessava la crudezza di una realtà che non è possibile edulcorare o tradurre in un linguaggio politicamente corretto. E’ innegabile che ci siano scene controverse, ma aldilà delle singole scene, più o meno scabrose, (la Rampling che canta a seno nudo con le bretelle, i guanti di pelle e il berretto delle SS una canzone di Marlene Dietrich rimarrà nella storia del cinema) lo scandalo fu che, per la prima volta, il protagonista era un ufficiale nazista. Nessuno aveva mai azzardato tanto.
Questo può essere visto, da chi ha una posizione faziosa e semplicistica, come un’indulgenza verso il regime, cosa quanto mai più sbagliata. È invece una visione cruda della verità, che è molto più complessa della manichea divisione tra il bene e il male, tra i cattivi e i buoni, tra i vincitori e i vinti. In questo film non c’è un carnefice e una vittima, ma un continuo scambio di ruoli, anzi la vittima si compiace di essere tale, lei stessa dice “questa è una mia libera scelta”.
Cavani had worked on historical documentaries prior to this film; she was interested in the rawness of a reality that cannot be sweetened or translated into politically correct language. It is undeniable that there are controversial scenes, but beyond the individual scenes, more or less scabrous, (Rampling singing bare-breasted with suspenders, leather gloves and SS cap a song by Marlene Dietrich will remain in film history) the scandal was that, for the first time, the protagonist was a Nazi officer. No one had ever ventured so far. This can be seen, by those with a partisan and simplistic position, as an indulgence of the regime, which is as wrong as ever. Instead, it is a stark view of the truth, which is far more complex than the Manichean division between good and evil, bad and good, winners and losers. In this film there is not an executioner and a victim, but a continuous exchange of roles, indeed the victim takes pleasure in being one, she herself saying "this is my free choice."
E’ necessario avere il coraggio di vedere il male nella sua violenza più bruta, altrimenti si diventa dei borghesucci con la puzza sotto il naso. Omettere certe scene sarebbe finzione, sarebbe ipocrisia, sarebbe il male banale di cui parla Hannah Arendt.
La verità non è quasi mai accompagnata dalla Bellezza ma a volte, e del tutto inaspettatamente, il Bello, che è sinonimo di Bene, riesce a brillare nel buio.
Come in questo quadro di Paula Rego (1935 -2022) dal titolo La figlia del poliziotto.
It’s necessary to have the courage to see evil in its most brutal violence, otherwise one becomes a bourgeois with a stench under one's nose. To omit certain scenes would be fiction, it would be hypocrisy, it would be the trivial evil that Hannah Arendt talks about. Truth is almost never accompanied by Beauty but sometimes, and quite unexpectedly, the Beautiful, which is synonymous with the Good, manages to shine in the darkness. As in this painting by Paula Rego (1935 -2022) entitled The Policeman's Daughter.
Nell’intimità della notte una ragazza candidamente vestita è intenta a lucidare uno stivale. Un biancore innocente si diffonde intorno a lei, che stride con quello stivale così nero, così brutale. Il gattino percepisce il contrasto. Ma sono gli stivali di suo padre, lucidarli è solo un atto amorevole di una figlia.
Guardando questo dipinto mi è venuta in mente una frase della poesia Daddy di Sylvia Plath (1932 – 1963):
In the privacy of the night a candidly dressed girl is intent on polishing a boot. An innocent whiteness spreads around her, clashing with that boot so black, so brutal. The kitten senses the contrast. But they are her father's boots, polishing them is just a loving act of a daughter. Looking at this painting brought to mind a line from the poem Daddy by Sylvia Plath (1932 - 1963):
È innegabile che la forza crei fascinazione. Ora, sul fascino del potere fascista ne parlò già Susan Sontag (1933-2004) e sull’erotica fascista vi consiglio questa interessante selezione di libri di Guido Vitiello, ma non andrei oltre su questo tema, che è molto specifico, oltre che spinoso.
Volevo invece riflettere su questo: la violenza è una forza bruta, fa parte della natura umana ed è comune a tutti. Ancora Sylvia Plath:
It’s undeniable that power creates fascination. Now, on the fascination of fascist power Susan Sontag (1933-2004) already spoke about it, and on fascist erotica I recommend this interesting selection of books by Guido Vitiello, but I would go no further on this topic, which is very specific, as well as thorny.Instead, I wanted to reflect on this: violence is a brute force, it is part of human nature and is common to all. Sylvia Plath again:
Non esiste un essere o una categoria umana assolutamente buona o cattiva per natura:
Che tutti siano destinati, nascendo, a subire la violenza, è una verità a cui l'imperio delle circostanze chiude gli spiriti degli uomini.
There is no human being or category that is absolutely good or bad by nature:
That all are destined, by being born, to suffer violence, is a truth to which the imperium of circumstances closes the spirits of men.
L’uso della forza risponde a leggi di necessità che obbligano, chiunque si trovi in una posizione di vantaggio, ad eseguire determinate azioni e non altre. Non c’è libertà di decisione, solo esecuzione. Lo spiega bene Simone Weil (1909-1943) nel suo saggio sull’Iliade:
Il forte non è mai assolutamente forte, né il debole assolutamente debole, ma entrambi lo ignorano. Non si credono della stessa specie; il debole non si considera il simile del forte, né è considerato tale. Chi possiede la forza si muove in un ambiente privo di resistenza, senza che nulla, nella materia umana attorno a lui, sia di natura tale da suscitare, tra l'impulso e l'atto, quel breve intervallo in cui risiede il pensiero. Dove il pensiero non ha posto, non ne hanno né la giustizia né la prudenza.
Per far brillare il bene, per spezzare una catena di eventi meccanici occorre un’azione che sfugge alle logiche di causa-effetto, occorre un gesto impensabile, una gentilezza. Mi chiedo: è possibile far coesistere nello stesso essere coscienza della forza e grazia di salvezza? Durezza e purezza? Come unico esempio della storia mi vengono in mente i principi rinascimentali, feroci combattenti capaci di commuoversi di fronte ad un dipinto di Piero della Francesca, esempi di “ferocia e virtù”, come scriveva Machiavelli. Ma oggi come oggi questo è ancora possibile?
NB
Ho iniziato a scrivere questa newsletter il 19 novembre, quando sono stata al cinema, e non è assolutamente riferita né ispirata a nessun fatto di cronaca contemporanea.
The use of force responds to laws of necessity that compel anyone in a position of advantage to perform certain actions and not others. There is no freedom of decision, only execution. Simone Weil (1909-1943) explains this well in her essay on the Iliad:
The strong is never absolutely strong, nor the weak absolutely weak, but both ignore it. They do not believe themselves to be of the same species; the weak man does not consider himself the like of the strong man, nor is he regarded as such. He who possesses strength moves in an environment devoid of resistance, with nothing in the human matter around him of such a nature as to arouse, between the impulse and the act, that brief interval in which thought resides. Where thought has no place, neither justice nor prudence has any.
To make good shine, to break a mechanical chain of events requires an action that escapes the logic of cause-and-effect, it requires an unthinkable gesture, a kindness. I wonder: is it possible for consciousness of strength and saving grace to coexist in the same being? Hardness and purity? As the only example from history I can think of Renaissance princes, fierce fighters capable of being moved in front of a painting by Piero della Francesca, examples of "ferocity and much virtue," as Machiavelli wrote. But is this possible in today's world?
NB I started writing this newsletter on November 19, when I was at the cinema, and it is in no way referred to or inspired by any contemporary news event.
News, events, exhibitions, articles
ITALIA
MILANO Il FAI ha annunciato l’acquisizione di due nuove case museo, Casa Crespi e Casa Livio, che apriranno al pubblico nel 2026.
BERGAMO Sempre grazie al FAI apre al pubblico in maniera continuativa Palazzo Moroni, gioiello seicentesco nella Città Alta.
FIRENZE Ha appena aperto un’altra casa museo, quella di Franco e Lidia Luciani.
BOLOGNA Dopo 15 anni di chiusura ha riaperto il Modernissimo, il cinema liberty inaugurati nel 1915, bellissimo!
ROVIGO Molto interessante la mostra su Tina Modotti a Palazzo Roverella.
ROVERETO Al Mart invece una mostra su Durer, fino al 3 marzo 2024.
TORINO Di grande interesso la mostra su Francesco Hayez alla GAM, fino al 1 aprile!
EMILIA Riapre la Pinacoteca di Cento, dopo 11 anni dopo il terremoto.
MILANO Arriva l’abbonamento annuale ai musei civici della città con una card che costa 15€.
TIVOLI Grazie al sostegno della maison Fendi tornerà presto visibile (e per la prima volta accessibile) il ciclo di mosaici mitologici di uno dei luoghi più suggestivi del parco di Villa d’Este.
ROMA
Se siete in città vi ricordo che questo fine settimana c’è Più libri più liberi alla Nuvola all’Eur, importante rassegna sull’editoria di nicchia.
Torna visitabile la torretta della Serra Moresca di Villa Torlonia. Prenotate qui.
ALTRO
Adelphi ha da poco pubblicato due libri molto interessanti: Marlene, la bio della diva tedesca scritta da Alfred Polgar che mancava in italiano e Hollywood Babilonia II, il libro denuncia di Kenneth Anger sul mondo del cinema di Hollywood (se non lo avete, prendete anche il volume I).
A proposito di libri: è uscito una delle poche pubblicazioni in italiano riguardante il Monte Verità. Si tratta del racconto di Ida Hofmann, tra i fondatori della comunità.
Per i fan di Alexa Chung come me, è uscito su Vogue un elenco di 40 riflessioni in occasioni del suo 40° compleanno. E’ vero sono cose molto frivole, ma neanche troppo e neanche sempre.
Sono uscite le Chiocciole (premio qualità) per le osterie Slow Food migliori d’Italia di quest’anno.
A Figueres (Spagna), la casa natale di Salvador Dalí oggi è un museo.
ITALY
MILAN FAI has announced the acquisition of two new house museums, Casa Crespi and Casa Livio, which will open to the public in 2026.
BERGAMO Again thanks to FAI, Palazzo Moroni, a 17th-century jewel in the Upper City, opens to the public on an ongoing basis.
FLORENCE Another house museum, that of Franco and Lidia Luciani, has just opened.
BOLOGNA After 15 years of closure, the Modernissimo, the Art Nouveau cinema inaugurated in 1915, has reopened, beautiful!
ROVIGO Very interesting exhibition on Tina Modotti at Palazzo Roverella.
ROVERETO At the Mart instead an exhibition on Durer, until March 3, 2024.
TORINO Of great interest the exhibition on Francesco Hayez at GAM, until April 1!
EMILIA The Pinacoteca di Cento reopens, 11 years after the earthquake.
MILAN An annual subscription to the city's civic museums arrives with a card that costs €15.
TIVOLI Thanks to the support of the Fendi fashion house, the cycle of mythological mosaics in one of the most evocative places in the Villa d'Este park will soon be back on view (and accessible for the first time).
ROME
If you are in town, I would like to remind you that this weekend there is Più libri più liberi (More free books) at the Nuvola all'Eur, an important review on niche publishing.
The turret of the Serra Moresca at Villa Torlonia is back on tour. Make your reservations here.
MORE
Adelphi has recently published two very interesting books: Marlene, the biography of the German diva written by Alfred Polgar that was missing in Italian, and Hollywood Babylon II, Kenneth Anger's expositional book on the world of Hollywood cinema (if you don't have it, get Volume I as well).
Speaking of books: one of the few publications in Italian concerning Monte Verità has come out. It is the account of Ida Hofmann, one of the founders of the community.
For Alexa Chung fans like me, a list of 40 reflections came out in Vogue on the occasion of her 40th birthday. True, these are very frivolous things, but not too much, and not always either.
The Chiocciole (quality award) for this year's best Slow Food osterias in Italy came out.
In Figueres (Spain), Salvador Dalí's birthplace is now a museum.
Exclusive newsletter - November 2023
The next exclusive newsletter will be a guide to the best places to eat in Rome and Milan.
Out on December 12th!